LA LIBERTAS DI GIULIANA AMICI
Questo tempo del…”
Mai come in questo momento la Romagna e Forlì è chiamata a farsi forza. A più di 70 anni, Giuliana con la sua energia esprime il senso più autentico della nostra terra. Lavoro, sudore, dedizione per gli altri.
“Ma noi andiamo avanti così…nonostante tutto.”
Giuliana Amici. 49 anni in Edera prima da atleta e poi come tecnico, fino a ripartire il Libertas. Da pioniera del giavellotto italiano, oggi stimata tecnica di atletica leggera.
“La prima volta che vidi il campo Gotti facevo la seconda elementare. Mi sembrava un luogo dove potessero correre le macchine. Poi la folgorazione, quella vera, a 16 anni. Io che ero un “maschiaccio” e venivo dal cortile, dove trascorrevo la maggior parte del mio tempo. È stata la mia prima vera palestra. Otto ore al giorno, migliorando inconsciamente le proprie capacità fisiche in termini di forza, resistenza e coordinazione. Prova a chiedere oggi a un bambino di fare una gara campestre. Corre solo dietro a un pallone, ammesso giochi a calcio. Le nuove generazioni a livello fisico, stanno perdendo capacità cognitive davvero importanti. Un vero grande peccato.
“Una vita in Edera e poi in Libertas…ripartendo da zero. Cosa è successo?”
“Le cose cambiano…hanno un loro inizio e una fine. L’importante è avere ancora dentro qualcosa da dare è non lasciarsi andare allo sconforto. Dopo l’Edera ho allenato sui campi di mezza regione e in capo a due anni con qualche collega abbiamo deciso di fondare una nuova società di atletica. 6 anni di lavoro con risultati davvero inaspettati. Senza soldi, tanti sacrifici ma un entusiasmo che non ci ha mai abbandonato, fino a vedere 16 ragazzi con in mano il pass per i campionati italiani…incredibile.”
“In passato allenavi la Spada fino a portarla alle Olimpiadi di Atlanta. Hai un prospetto simile in questo momento in società?”
“Luca Marsicovetere, campione italiano allievi sui 400m. La nostra prima maglia azzurra, medaglia d’oro agli europei U18 di Gerusalemme in staffetta. Puoi immaginare la festa al ritorno…”
La festa di una Romagna, che resiste.
Grazie Giuliana.
Emiliano Tozzi